La Regina degli scacchi

“La serie Netflix ‘La regina degli scacchi’ ha riscosso un grande successo, con oltre 62 milioni di spettatori nel primo mese. La serie racconta la storia di Beth Harmon, una giocatrice di scacchi eccezionale, ma la sua storia non è vera e si basa sul romanzo ‘The Queen Gambit’ di Walter Tevis. Questo ha portato a domande su perché non ci siano mai state campionesse mondiali di scacchi nella realtà. Infatti, nessuna donna è mai andata oltre il decimo posto nella classifica mondiale degli scacchi. Bobby Fischer, un grande campione di scacchi, aveva dichiarato nel 1963 che ‘le donne non sono abbastanza brillanti da vincere a scacchi’.

Nonostante le donne abbiano dimostrato in molte altre aree che possono fare tutto, le cose non sembrano essere cambiate nel mondo degli scacchi. La scacchista ungherese Judit Polgar, che ha raggiunto il più alto posizionamento della storia in una classifica mondiale per una donna, ha rivelato che gli uomini nel gioco degli scacchi non sono amichevoli e collaborativi con le donne come lo sono con gli altri uomini.

Garry Kasparov, un altro grande campione di scacchi, era d’accordo con l’affermazione di Fischer fino a quando nel 2002 è stato battuto da Judit Polgar. L’unica donna che ha raggiunto un certo livello nelle competizioni di scacchi era Maria Teresa Mora Iturralde, una cubana che nel 1922 fu introdotta agli scacchi da José Raul Capablanca e divenne Maestra di scacchi a soli 20 anni.

Attualmente, c’è una scacchista professionista ogni 15 scacchisti uomini nelle competizioni internazionali. Judit Polgar ha evitato le competizioni solo per donne poiché crede che limitino la scalata nel ranking mondiale. Inoltre, dato che non è coinvolta alcuna prestazione fisica, la divisione tra uomini e donne negli scacchi è ingiustificata.

Il successo della serie ‘La regina degli scacchi’ ha riacceso l’interesse per il gioco degli scacchi. Durante i lockdown e le quarantene Covid, c’è stato un picco di partite online e il numero di spettatori in streaming delle partite dal vivo è raddoppiato rispetto al 2019. Se questo entusiasmo dovesse durare oltre la fine della pandemia, potremmo assistere a una scalata delle donne negli scacchi, che potrebbe diventare uno sport olimpionico a partire dall’edizione 2024 a Parigi.”