Chiesa moldava

I matti di Re Carlo

I matti di Re Carlo


pubblicato 9 ott 2016, 15:19 da Circolo Scacchi “La Torre” Villa Guardia ‎(CO)‎

[ aggiornato in data 9 ott 2016, 15:58 ]


Guardate un po’ cosa ha scovato il nostro Paolo Berruti, leggendo il libro “L’imperatore che giocava coi re” di Nino Grasso (2016, Ugo Mursia Editore).

“Allora Ferry, la storia (reale) è questa”:

“Nel gennaio del 1713 la cittadina moldava di Bender, allora sotto dominazione ottomana ospitava il sovrano di Svezia Carlo XII ma la cosa, non essendo ben vista dai turchi, i quali temevano incidenti diplomatici con la vicina Russia, creava egualmente qualche problema.
Fu così che il monarca venne letteralmente assediato da un esercito piuttosto numeroso di turchi più incazzosi degli altri che volevano a tutti i costi farlo “amorevolmente” sloggiare.
Il nostro Carlo XII, si narra, non si fece intimorire più di tanto nonostante avesse con sé solamente poche decine di fedelissimi, e con un aplomb di tutto rispetto, fece altro che far barricare porte e finestre dopodiché si sedette al tavolino col proprio ministro (un tale Christian Albert Grothusen) a giocare a scacchi.

E qui finisce la parte reale storica.

Più di un secolo dopo (N.d.R.: e i motori non c’erano!), un certo Sam Loyd, geniale creatore di problemi di scacchi con brillante arguzia narrativa, prese spunto da questo fatto storico e ci ricamò sopra il resto della storia che venne pubblicato su un’importante rivista scacchistica del tempo (The Chess Monthly, tra i quali coeditori figurava anche un certo Paul Morphy).
Loyd immaginò che ad un certo punto della partita si fosse arrivati alla posizione in diagramma seguente, con mossa al bianco e nella fattispecie al nostro sovrano.

diagramma 1
diagramma 1

Re Carlo, che era in netto vantaggio, con tratto a favore, annunciò matto in tre mosse quand’ecco che una pallottola, entrata nella stanza attraverso una finestra, rimbalzò giusta giusta sul cavallo in e1 frantumandolo in mille pezzi.

diagramma 2
diagramma 2

Il sovrano non si scompose più di tanto e dapprima propose al suo ministro di sostituire semplicemente il cavallo disintegrato dalla pallottola con l’altro, ma poi, osservata meglio la posizione, affermò che tutto sommato ne poteva anche fare a meno e disse semplicemente che anziché in tre mosse, avrebbe dato il matto in quattro.
A questo punto però, una seconda pallottola sibilò nella stanza e ridusse in poltiglia anche il pedone bianco in h2 cambiando radicalmente la configurazione del diagramma iniziale…

diagramma 3
diagramma 3

Mentre il ministro cominciava a farsela sotto dalla paura ed a pensare cose tipo “chi me l’ha fatto fare a me”, senza però osare allontanarsi dalla scacchiera, Re Carlo la mise sulla burla e disse: “Mio caro Grothusen, evidentemente avete i turchi dalla vostra parte!” e dopo aver osservato per un attimo la scacchiera aggiunse: “…tuttavia sono spiacente di doverla informare che, anche con questo piccolo aiuto, subirete egualmente un imparabile matto in cinque mosse”.
E così dicendo gli fece divieto d’alzarsi prima di aver trovato la soluzione.
Il giorno dopo Grothusen abbandonò Re Carlo e si schierò dalla parte di quelli che pensavano che tutto sommato fosse giusto sloggiare dalla Moldavia”.