L’apertura è la fase iniziale di una partita di scacchi, cioè le prime 10-12 mosse. L’obiettivo principale dell’apertura è sviluppare i propri pezzi, controllare il centro e portare il proprio re al sicuro (arroccando). Poi, la partita entra nella fase di mediogioco, dove si svolge il combattimento principale.
Esistono diversi setup per raggiungere gli obiettivi dell’apertura e ci sono pochi dubbi su quali siano i migliori.
In generale, le migliori aperture sono quelle che lottano per il centro e consentono un facile sviluppo dei pezzi. Questi sono i principi fondamentali delle aperture scacchistiche.
Migliori aperture degli scacchi
L’apertura del pedone del Re
La prima mossa più popolare negli scacchi, è stata descritta da Bobby Fischer, uno dei più grandi giocatori di sempre, come “la migliore in assoluto”.
Popolare a tutti i livelli, tutti hanno giocato 1.e4 a un certo punto della loro carriera scacchistica. Le partite di pedone di Re sono spesso considerate più tattiche e d’attacco di quelle di pedone di Regina.
Le partite di pedone di Re sono ulteriormente suddivise in partite aperte, in cui il Nero gioca la mossa simmetrica 1…e5 e partite semi-aperte, in cui il Nero gioca qualsiasi cosa diversa da 1…e5.
Partita Italiana
Nella partita italiana il giocatore con i pezzi bianchi mira a conquistare il centro e a spostare i pedoni in cerca di un attacco sul lato del Re. Questo avviene tramite una mossa di preparazione del pedone in c2 o c3, seguita da una spinta centrale in d2 o d4. Inoltre, l’alfiere viene posizionato in c4 per controllare o intervenire rapidamente nella zona di f7.
Nonostante la partita italiana presenti una configurazione di pezzi aggressiva, il Bianco può avere difficoltà a sviluppare un gioco d’attacco. Questa apertura non è spesso utilizzata in competizioni ufficiali a causa di ciò. Tuttavia, può rappresentare un modo efficace per sorprendere l’avversario che potrebbe non aspettarsi una sequenza di mosse simile nel gioco degli scacchi.
Difesa Siciliana
Questa particolare apertura è spesso la preferita degli scacchisti che giocano con il nero quando il bianco opta per l’apertura 1.e4. È una scelta comune per i giocatori aggressivi che desiderano avanzare il proprio gioco mantenendo, allo stesso tempo, una solida difesa. Storicamente, la Difesa Siciliana trova le sue origini nelle partite di Pietro Carrera, uno scacchista siciliano del XVII secolo. A partire dal 1870, ha guadagnato un posto di rilievo nella pratica agonistica, ottenendo successo anche nelle partite di scacchi più importanti.
La strategia di base è piuttosto semplice: il nero muove per controllare la casa d4, bilanciando l’apertura in d5 del bianco. Ciò avviene attraverso il movimento del pedone centrale, che non può essere attaccato immediatamente dall’avversario e può essere scambiato con il pezzo avversario nella colonna d. Nonostante i molti vantaggi, questa apertura presenta anche alcuni difetti, poiché gli altri pezzi entrano in gioco in modo più lento. La continuazione della difesa siciliana dipende poi dalle scelte dell’avversario, che può optare per un gambetto flank o un sistema chiuso.
I primi approfondimenti su questa apertura risalgono al 1561 grazie all’opera del vescovo Ruy Lopez y Sègura. Tuttavia, fu solo nella seconda metà dell’Ottocento che si iniziò a comprendere appieno il vero potenziale del piano d’attacco del giocatore con i pezzi bianchi. Questo piano minacciava la combinazione Ab5:c6 e Cf3:e5, con il conseguente guadagno materiale di un pedone.
Inizialmente, i teorici sottovalutarono questo piano poiché il Nero, se la combinazione veniva effettuata immediatamente, poteva riprendersi subito il pedone perso con la potente mossa Pd7:c6, seguita da Dd8-d4. Tuttavia, successivamente si scoprì che i veri problemi per il Nero sorgevano se il Bianco proteggeva il suo pedone in e4 con l’intenzione di realizzare la combinazione citata solo in un secondo momento. In questo caso, la mossa Dd8-d4 perde la sua efficacia, e il pedone in e5 si trova effettivamente minacciato.
Grazie alle ricerche teoriche successive a questa scoperta, la Partita Spagnola divenne praticamente l’apertura più rilevante tra quelle appartenenti alla Partita di Re, almeno fino all’avvento della Difesa Siciliana. Ancora oggi, tuttavia, rimane uno degli schemi più comuni e giocati nelle grandi competizioni scacchistiche internazionali.
Gambetto di Re
Gambetto di Re: Le radici storiche di questa apertura risalgono al periodo ottocentesco, durante l’era conosciuta come romantica. Nel gambetto di re, il giocatore con i pezzi bianchi attacca immediatamente il pedone in e5, spingendo con il pedone in f2 o f4. Questo crea confusione nell’avversario, obbligandolo a difendere il punto centrale e rischiando di scoprire la colonna f, esponendosi a un attacco sul lato del re. Tuttavia, per questa apertura esistono vari contro-gambetti, come il gambetto di Falkbeer, in cui il giocatore con i pezzi neri ribalta la strategia del bianco.
Difesa Francese
La Difesa Francese è un’apertura degli scacchi ampiamente impiegata, caratterizzata dalla sequenza di mosse e4 e6, e nasce come risposta alle diverse aperture del periodo romantico, le quali tendevano a mettere immediatamente sotto pressione il punto f7 (come ad esempio la Partita Italiana, la Difesa dei 2 cavalli o il Gambetto di Re). Dopo 1… e6, lo sviluppo dell’alfiere in c4 perde di incisività e il punto f7 è difeso in modo indiretto.
A differenza della risposta 1… e5, che mira a contrastare l’affiancamento centrale d4-e4 sulla casa d4, la Difesa Francese punta a ostacolare la formazione d4-e4 sulla casa e4, sostenendo il pedone d con il pedone e.
Il principale svantaggio della Difesa Francese è la posizione passiva che l’alfiere di campo chiaro nero assume, spesso per una considerevole porzione della partita, bloccato dai propri pedoni in e6 e d7.
Questa apertura è considerata la terza più comune in risposta a 1.e4, dopo 1…c5 (Difesa Siciliana) e 1…e5.
Conclusioni
In conclusione ricorda questi principi fondamentali: evita sempre di esporre a rischi il tuo Re, poiché è il pezzo più prezioso sulla scacchiera. Gioca con la convinzione che vincerai.. Continua a fare pratica e sfrutta al massimo i tuoi pezzi. Muoviti in modo compatto e, se devi attaccare, pianifica in anticipo la tua ritirata.